
Rapporto INAPP 2022, Italia in ritardo sulle politiche di sostenibilità
Il Rapporto INAPP 2022 “Lavoro e formazione: l’Italia di fronte alle sfide del futuro” dedica una parte dell’analisi alla diffusione delle politiche in tema di sostenibilità. Anche se i dati coprono il periodo 2018- 2020, la realtà dei numeri stride con la narrazione di questi ultimi anni.
Vedendo il bicchiere mezzo pieno possiamo dire che c’è ancora molto spazio per introdurre miglioramenti, a beneficio anche della competitività delle aziende nazionali, basti pensare al contributo delle rinnovabili sulla riduzione dei costi energetici.
Personalmente sono rimasto molto colpito dal dato sulle Eco innovazioni che riguarda solo il 2,3% delle imprese. È lì, a mio avviso, che si gioca la vera sfida della sostenibilità. È attraverso l’innovability che si può sfruttare al meglio il suo potenziale rivoluzionario, trasformando la cultura d’impresa, i processi e i prodotti. L’alternativa sarebbe assumere un atteggiamento gattopardesco, buono solo per la restaurazione: fare finta che tutto cambi perché nulla cambi!
I dati del Rapporto INAPP 2022
“Nel sistema produttivo italiano sussistono ancora significative difficoltà e ritardi nello sviluppo di politiche in tema di sostenibilità, adottate tra il 2018 e il 2020 solo dall’8,6% delle imprese. Anche sulla sostenibilità emerge una maggiore capacità di implementazione da parte della media e grande impresa.
Nel dettaglio, innovazioni in tale campo sono state sviluppate dal 18,2% delle imprese con 250 addetti e oltre, dal 16,3% per le imprese con 50-249 addetti, dal 12,2% per quelle con 10-49 addetti e dal 7,8% per quelle con 1-9 addetti. Per ciò che concerne i settori di attività economica, si rileva una maggiore attenzione alle problematiche ambientali nelle imprese dei comparti dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti (17,2%). Significativo appare inoltre il dato relativo al settore industriale (12,2%), con percentuali anche più consistenti per le imprese della chimica, farmaceutica e plastica (16,7%) e dell’elettronica (13,3%). I principali interventi in media hanno infatti riguardato segnatamente il miglioramento della gestione dei rifiuti (25%, tabella 3.3), l’efficienza e il risparmio energetico (14,2%) e la prevenzione/riduzione dell’inquinamento ambientale (12,4%).
Link al rapporto https://www.inapp.org/it/rapporto2022